Nel 2022, all’interno del festival e progetto culturale NotteNera, ho curato una mostra della compagna e amica Benedetta Sani, giovane autrice e animatrice.
Per tenere traccia di questo lavoro, ho deciso di pubblicare qui alcuni scatti e il testo critico pensato per accomapagnare l’esposizione nella Chiesa di Santa Croce e nella sua cripta, a Serra de’ Conti (AN).
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Il mondo di sotto
mostra tra ricerca e cinema d’animazione
di Benedetta Sani
a cura di Carolina Mancini
Allestimento a cura di LaMuuf
Lo sbocciare dei fiori, il germogliare dei semi, la crescita delle radici. Nell’immaginario comune queste visioni feconde suggeriscono la Vita, fase estremamente manifesta dell’esistenza: un essere vivo prende spazio, si muove nel mondo, è in relazione con l’Altro, produce. Quando la foglia cade dall’albero e inizia il suo processo di deterioramento, si apre allo sguardo umano l’impossibilità di agire, di essere, di fare, di rappresentare: la Morte è il senza-vita disperato.


La mostra e il cortometraggio Il mondo di sotto vogliono mettere in crisi questo paradigma. L’artista Benedetta Sani propone una riflessione su vita, morte e trasformazione a partire dalla figura mitica di Kore/Persefone: unica donna dal doppio volto, vive nell’Olimpo, dove passeggia nei prati fioriti in compagnia delle belle Ninfe. Un giorno incontra nel suo cammino un meraviglioso fiore di narciso, se ne innamora e tenta di raccoglierlo. Per volere di Zeus e Ade secondo il mito, per effetto di uno stato di intensa estasi e di profondo desiderio di conoscenza secondo la rilettura dell’artista, Kore attraversa l’intrigo delle radici, si trova nell’Oltretomba e conosce un mondo mortifero: così diviene Persefone. Questa trasformazione avviene ogni sei mesi: Persefone risale alla vita nell’Olimpo – portando tra gli uomini la primavera e l’estate – e Kore torna nell’Ade – ecco l’autunno e l’inverno.
Vita e morte sono due poli, dunque, all’interno di una complessità più vasta. Non sono opposti risolti in se stessi, ma stati dell’essere che aprono ciclicamente una possibilità dimenticata: quella di vedere la luce grazie al buio, e sperimentare l’oscurità grazie alla luce. Raccogliendo foglie, fiori, frutti, erbe, lavorandoli ed essiccandoli, Benedetta Sani compie una magia: dà loro un volto, una storia, prima di tutto un movimento. Grazie alla tecnica di animazione in stop-motion, l’artista solletica un ricordo di immaginazione: una fragile foglia secca può divenire una veste, e la veste un abito in movimento. Allo sguardo contemporaneo, viziato da funzionalismo, determinismo e da una visione lineare del tempo, la pratica e la ricerca artistica di Benedetta Sani restituiscono lo stupore della scoperta. Il mondo di sotto svela l’urgenza – e la sete – di meraviglia e incanto, che sempre attraversano e trasformano la vita di umani e non umani, e che troppo spesso vengono soffocati, ammaestrati e dimenticati.
